INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DIVERSITA’ DI LINGUA E CULTURA DI PROVENIENZA


Ilaria morelli

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supportare i percorsi di accoglienza e accompagnamento dei bambini e dei ragazzi stranieri all’interno delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di I° attraverso l’erogazione di moduli individualizzati di mediazione linguistico-culturale, affrontando positivamente le difficoltà di comunicazione linguistica e valorizzando le culture;

 

stabilire canali di comunicazione con le famiglie;

 

sviluppare connessioni progettuali e operative con i servizi del territorio rivolti a bambini e famiglie.

I bambini/e iscritti/e alle scuole dell’infanzia e alle primarie, ragazzi/e delle scuole secondarie di I° E II° e alle loro famiglie.

Interventi di mediazione linguistico culturale nelle classi di scuola primaria, secondaria di primo e di secondo grado in cui sono inseriti alunni arrivati per la prima volta in Italia nell'estate precedente o nell'anno scolastico in corso e che non conoscono la lingua italiana. Questo intervento si può realizzare nell'ambito della classe dove sono presenti uno o più studenti con gravi difficoltà nella comprensione della lingua italiana o con difficoltà di inserimento nella classe. Il mediatore segue l’alunno individualmente all’interno della classe durante le lezioni, favorendo una migliore accoglienza di quest’ultimo e fornendo un servizio di supporto complementare alle attività di insegnamento, principalmente utilizzando la lingua madre o con una comunicazione bilingue.

Laboratori di italiano L2 nelle classi di scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado in cui sono inseriti alunni stranieri. L'intervento propone attività, diversificate per età e a piccoli gruppi, volte allo sviluppo della competenza linguistica da intendersi come capacità di comunicare e agire nei diversi contesti in cui lo studente è inserito. Come il madrelingua italiano comprende e produce enunciati corretti ben prima di conoscerne le regole, il laboratorio di italiano L2 promuove un’acquisizione della lingua dove l’attenzione non è posta sull’esecuzione di regole e sulla conoscenza formale del ruolo di ogni singolo elemento di un enunciato in lingua, quanto sulla conoscenza della correttezza funzionale degli enunciati.

L’italiano come lingua seconda, nel senso di appresa dopo la prima indipendentemente dal numero di lingue padroneggiate dallo studente al momento dell’arrivo, si propone come strumento di sviluppo dell’intero sistema linguistico dello studente, la sua interlingua, di cui l’italiano è solo una parte e di conseguenza come strumento di sviluppo e articolazione della specifica identità di ciascuno in chiave multiculturale.

nterventi laboratoriali nelle classi di scuola dell'infanzia (indicativamente solo sez. di 5 anni), primaria e secondaria di primo grado dove sono presenti in numero consistente di alunni stranieri. L'intervento richiede la partecipazione di un/un’ educatore/trice esterno/a esperto/a in mediazione e dialogo interculturale, in collaborazione con gli insegnanti. Attraverso queste attività si vuole facilitare il processo di conoscenza e convivenza tra diverse culture, approfondendone i caratteri di somiglianza e di diversità in un’ottica di dialogo e valorizzazione reciproca; stimolare una conoscenza più diretta dei paesi di provenienza dei bambini che rappresentano una determinata area culturale. Per favorire la cooperazione tra pari all’interno della classe, attraverso esperienze ludiche che intendono promuovere la partecipazione attiva e favorire il pluralismo. L’obiettivo è di promuovere nei bambini una sensibilità come “cittadini del mondo”, sempre più consapevoli e rispettosi delle differenze e dei diritti umani.

Interventi di mediazione con le famiglie per gli I.C. (tutti gli ordini di scuole). L'intervento può essere programmato sotto forma di colloqui individuali o attraverso laboratori con i genitori della classe. In entrambi i casi è necessaria la presenza dei docenti. Questa tipologia di intervento ha come obiettivi prioritari quelli di sviluppare una cultura di condivisione degli spazi scolastici, di promozione della partecipazione delle famiglie alle attività della scuola e alla promozione dell'intercultura.

Il progetto d'inclusione scolastica non ha sede perché si svolge direttamente nelle classi delle scuole della valdera