Orti E.T.I.C.I.

·         cos’è

Orti E.T.I.C.I. (Orticoltura, Economia, Tecnica, Inserimento soCiale Innovativa): è un luogo di incontro, convivenza e formazione nel quale si producono ortaggi biologici e si sperimentano relazioni. Nasce dall’intuizione di creare una piattaforma di collaborazione tra soggetti di diversa natura, pubblici e privati, valorizzando ed integrando le competenze di ciascuno nel perseguire un unico obiettivo: promuovere integrazione sociale attraverso la produzione di cibo. Partner del progetto sono la cooperativa sociale Arnèra, la cooperativa sociale Ponteverde, l’Ateneo Pisano, il CiRAA (Centro di ricerche agro-ambientali), il Dipartimento di  scienze veterinarie, l’azienda agricola BioColombini.

Il progetto è regolamentato dall’ATI e da un protocollo interno tra i partner. L’ATI permette ai partner di perseguire gli obiettivi progettuali valorizzando ed integrando le competenze specifiche di ciascuno.

Il percorso sociale viene seguito da un Tutor che è presente quotidianamente in campo e segue le persone inserite nel progetto.

 

·         obbiettivi

formazione ed inclusione sociale per gli utenti inseriti dai servizi,

raggiungimento di buone competenze lavorative

creazione di uno stretto rapporto di collaborazione tra Servizi ed operatori del progetto, per  condividere non solo le finalità generali ma anche i singoli percorsi degli utenti, generando così un sistema integrato di intervento che, rispettando le specifiche competenze di ognuno, riesca  a valorizzare ogni apporto utile alla crescita degli utenti.

collaborazioni con altre progettualità territoriali operanti nell’ambito dell’AS

 

·         a chi è rivolto

Gli utenti di Orti etici sono selezionati tra persone svantaggiate a bassa contrattualità che hanno avviato un percorso di recupero o reinserimento sociale e lavorativo. Si tratta persone provenienti da diversi servizi sociali, quali il Sert, la salute mentale, Uepe, ….

La varietà di tipologie di svantaggio è una delle caratteristiche che distinguono Orti etici da altri percorsi, generalmente costruiti su una fascia particolare di utenza.  Questa scelta presenta certamente delle criticità, quali la diversità di capacità lavorativa e relazionale e la necessità di un’azione di tutoring più intensa per garantire una maggiore integrazione del gruppo di lavoro, ma offre anche la possibilità di creare un contesto che, proprio perché non “costruito” pensando alla condizione di svantaggio, può essere sperimentato come luogo di “normalità”.

 

·         dov’è

I terreni e le strutture si trovano in San Piero a Grado (PI) , via Livornese (mappa).

Si tratta di circa 4ha di terreno a seminativo destinato a colture ortive in pieno campo, due serre fisse, un ombrario, un magazzino per le attrezzature, un locale spogliatoio. Sono in fase di allestimento un locale per il lavaggio ed il confezionamento del fresco ed un negozio per la vendita diretta (destinata ai dipendenti universitari).

 

·         come si accede al servizio

L’accesso al percorso di inserimento, generalmente, nasce dalla segnalazione di un bisogno sociale da parte di un Servizio, con il quale viene fatto un primo incontro (colloquio di conoscenza) al quale partecipa il responsabile educativo di Orti etici. A questo primo ne fa seguito un secondo nel quale viene coinvolto anche l’utente, per la verifica delle attitudini e delle motivazioni relative ad un possibile percorso in ambito agricolo. Segue la redazione di un progetto personalizzato di inserimento (fase di progettazione e prova) nel quale vengono definiti gli obiettivi, i punti di forse e le criticità. E’ previsto un primo periodo di prova di circa 30 giorni nel quale l’utente, misurandosi concretamente con il lavoro ha la possibilità di verificare l’impegno psicofisico che l’attività agricola comporta. Nella  fase successiva (di durata variabile  a seconda del tipo di inserimento) sono previsti colloqui settimanali di sostegno e accompagnamento da parte del responsabile educativo e del tutor di Orti Etici, mentre una volta al mese viene fatto un colloquio coordinato con l’assistente sociale di riferimento.

Nel corso di questi ultimi anni i Servizi che hanno in carico gli utenti,  ed il responsabile educativo di Orti Etici, hanno lavorato in stretta collaborazione alla redazione di “Linee Guida per l’inserimento di persone svantaggiate all’interno del progetto Orti Etici e in percorsi di AS”, che comprende anche le fasi di monitoraggio e valutazione degli esiti.

 

·         partecipazione

Il servizio, basandosi sul potenziamento delle interazioni di gruppo attraverso un percorso, guidato dal tutor, di progressiva conoscenza e fiducia reciproca, tende a superare l’intervento assistenziale per privilegiare la promozione della partecipazione e la responsabilizzazione delle utenti. Il percorso di formazione vede inoltre la partecipazione dei diversi partner di progetto che condividono con gli utenti attività e percorsi in ambito agricolo.

 Fondamentale è il coinvolgimento partecipativo di ogni utente ai momenti di progettazione e verifica del proprio Progetto Educativo Individuale

·         costi per l’utilizzo del servizio

Il progetto si sostiene attraverso la vendita dei prodotti agricoli. Sono quindi a carico del progetto i costi di gestione, quelli relativi ai processi produttivi ed al processo di inserimento (tutor). La figura del tutor negli ultimi tre anni è stata finanziata attraverso fondi del sociale, su bandi regionali.

Le persone inserite nel progetto percepiscono un contributo da parte dei servizi di provenienza (borsa lavoro, tirocinio lavortaivo ertc..).

 

·         responsabile del servizio

Per il coordinamento : Alessandra Funghi 349 5529763 al.funghi@arnera.org

 

·         per ricevere informazioni

 Andrea Dani              338 9647420     info@ortietici.it

 Alessandra Funghi     349 5529763      al.funghi@arnera.org

·         per suggerimenti o reclami

 

·         principi fondamentali che orientano la gestione del servizio

Il progetto, in una fase di crisi economica e sociale, offre risposte concrete a percorsi di inclusione sociale attiva, alla necessità di assicurare cibo di qualità alle comunità locali, alla esigenza di assicurare strutture vive per la formazione universitaria e la ricerca, contrastando l’ipotesi di dismissione di beni pubblici e rilanciando il tema di una valorizzazione a fini collettivi.

Al centro del progetto un’innovazione sociale, quella dell’agricoltura sociale, volta a mobilizzare in modo nuovo le risorse di un territorio per fornire servizi innovativi alle comunità locali, mediante una collaborazione inedita tra mondo delle imprese – in questo caso agricole – mondo del sociale e strutture pubbliche. Il progetto, totalmente autofinanziato, propone una diversa sovrapposizione tra la creazione di valore economico e sociale dando corpo ad ipotesi di economia civile, in cui l’utilità sociale della pratica si lega al vincolo di sostenibilità economica e ad una diversa coesione tra portatori di progetto e comunità locale.

In una fase di drastico ridimensionamento delle risorse pubbliche disponibili per il sociale, il progetto Orti ETICI segna una possibilità di controtendenza, promuovendo la nascita di nuovi servizi sul territorio e facendo leva su una più attenta responsabilità e capacità di collaborazione tra servizi pubblici, terzo settore, mondo imprenditoriale e società civile.

 

·         figure professionali coinvolte nel servizio

Il progetto è gestito da uno staff tecnico composto da diverse figure professionali: l’imprenditore agricolo, il responsabile educativo , il Tutor e da un rappresentante di ogni partner.

Lo staff si riunisce una volta al mese ed ha il compito di programmare le attività produttive e formative e di verificarne gli esiti. La programmazione e la realizzazione dei processi produttivi è gestita  dal responsabile tecnico del Ciraa, mentre la  commercializzazione dei prodotti viene effettuata sia dal Ciraa che dall’azienda agricola che dalle cooperative.