Alberto Burri e l’arte materica

Alberto Burri (1915-1995), artista italiano, si distingue nel panorama internazionale dell’arte visiva contemporanea come un dei più importanti esponenti dell’arte informale.  Il principale  oggetto della ricerca di questo artista  è l’indagine sulle qualità espressive della materia. Sin dall’inizio il suo lavoro si svolge nell’ambito di un linguaggio astratto con opere che non concedono nulla al figurativo in senso tradizionale. Le sue opere saranno così caratterizzate dai temi delle «muffe», dei «catrami», dei «gobbi», dei «sacchi», delle «combustioni» e della consunzione.  La sua opera ha radicalmente rimesso in discussione il concetto di arte, e del suo rapporto con la vita. L’arte come finzione mimetica che imita la vita appare con lui definitivamente sorpassata da un’arte che illustra la vita con la sincerità della vita stessa.

Il percorso accompagnerà i bambini e le bambine nel mondo della materia e del suo deterioramento, nel percorso biografico della storia di Alberto Burri e nella creazione diretta di assemblaggi creativi.

 

Struttura

 

Tempi: 3 incontri di due ore

Materiali: a carico della Cooperativa

Numero educatori: 1

Numero dei bambini: un gruppo classe

Spazi: presso le strutture scolastiche.

Joan Mirò e la creazione infantile

Joan Mirò (1893-1983) artista spagnolo ed esponente del movimento surrealista, non era un pittore nel senso stretto del termine, non usava solo pennelli con colori su tela, sperimentava e utilizzava materiali diversi: carte, giornali, stoffe, tele, corde, ceramica. Ha dipinto opere di grandi come di piccolissime dimensioni, ha dipinto sui muri, ha realizzato incisioni e sculture, ha sperimentato la combustione, ha creato scenografie teatrali, ha dato vita ad un libro illustrato e ha messo in mostra le proprie opere come frutto di una lunghissima ricerca espressiva. Grazie a Mirò il processo creativo dei bambini viene posto in primo piano. Che le teorizzazioni pedagogiche abbiano poi apportato dei cambiamenti interpretativi alla faccenda, non diminuisce il rilievo che questo artista ha avuto rispetto all’elaborazione teorica del processo creativo durante l’infanzia. E’ in questa chiave di lettura che il nostro percorso propone ai bambini e alle bambine alcune fasi espressivo-laboratoriali riguardanti il grande artista spagnolo.

Struttura

 

Tempi: 3 incontri di due ore

Materiali: a carico della Cooperativa

Numero educatori: 1

Numero dei bambini: un gruppo classe

Spazi: presso le strutture scolastiche.

Giuseppe Capogrossi e il segno

Artista romano (1900-1972), Giuseppe Capogrossi è il fondatore della Scuola Romana ed esponente dell’arte non figurativa che, insieme a Burri e altri artisti italiani, sperimentò tecniche e materiali diversi. La peculiarità del linguaggio maturo di Capogrossi è espressa nella serie “Superficie”: si tratta di composizioni pittoriche in cui si dispongono, in una tessitura grafica variabile, segni costanti di elementare semplicità.

Il percorso intende cercare insieme ai bambini e alle bambine il segno di ognuno, il segno che, ripetendosi in infinite variabili sul foglio, darà vita ad espressioni e messaggi visivi sempre diversi.   

 

Struttura

Tempi: 3 incontri di due ore

Materiali: a carico della Cooperativa

Numero educatori: 1

Numero dei bambini: un gruppo classe

Spazi: presso le strutture scolastiche.

Pablo Picasso e il Cubismo

“Dipingo come gli altri scrivono le loro autobiografie. Le mie opere, finite o no, sono le pagine del mio diario, il futuro sceglierà le pagine che preferirà. Non sta a me farlo”.

 

La scomposizione dell’arte figurativa, la sperimentazione di materiali e tecniche diverse, le diverse fasi del cubismo, la partecipazione agli eventi storici, fanno dell’artista spagnolo Pablo Picasso (1881-1973) un soggetto che ben si presta ad accompagnare i bambini e le bambine alla comprensione dei processi interni al linguaggio visivo contemporaneo.

L’utilizzo del linguaggio scritto, la realizzazione di libri, le sculture, le ceramiche e le opere pittoriche verranno scomposte dai bambini e dalle bambine proprio come un’opera cubista e dall’interno del linguaggio di Picasso proveremo a interpretare i segni di un grande cambiamento.

 

Struttura

 

Tempi: 3 incontri di due ore

Materiali: a carico della Cooperativa

Numero educatori: 1

Numero dei bambini: un gruppo classe

Spazi: presso le strutture scolastiche.

V. Kandinskij e l’astrattismo

Quello di V. Kandinskij (1866-1944) è un linguaggio visivo fatto di colori, di forme e di linee per dare voce al proprio mondo interiore. L’artista russo ha creato e teorizzato l’astrattismo, un  linguaggio emozionale espresso attraverso il colore. Se secondo Kandinskij il punto di partenza è statico e la linea è il movimento, il nostro punto di partenza sarà il bambino e il movimento sarà dato dalla sperimentazione interna al percorso che proponiamo. Comprendere l’alfabeto e la grammatica espressiva di un linguaggio complesso come quello astratto, è cosa affatto semplice. Ma se la ricerca della comprensione di questo processo comunicativo la cerchiamo all’interno dello stesso mondo grafico espressivo dei bambini, allora la strada per apprendere e condividere sarà semplificata.

 

Struttura

 

Tempi: 3 incontri di due ore

Materiali: a carico della Cooperativa

Numero educatori: 1

Numero dei bambini: un gruppo classe

Spazi: presso le strutture scolastiche.

Paul Klee e il viaggio

“Questo è il momento più felice della mia vita: il colore e io siamo una cosa sola. Sono pittore”.

 

Il pittore svizzero Paul Klee, attraversa e partecipa direttamente a tutti i processi di cambiamento del linguaggio visivo dell’arte contemporanea. Sperimenta il cubismo, approda all’astrattismo teorizzandolo insieme a Kandinskij, insegna alla Bauhaus e crea opere visive che attraverso il colore e i segni grafici raccontano di viaggi e di amicizie, di sentimenti e di riflessioni. Quella che Klee ci offre nelle sue opere, è una conoscenza diversa della realtà, è un processo di appropriazione del colore attraverso il quale possiamo veder tutto il suo cammino.

 

Struttura

 

Tempi: 3 incontri di due ore

Materiali: a carico della Cooperativa

Numero educatori: 1

Numero dei bambini: un gruppo classe

Spazi: presso le strutture scolastiche.

Ritratto e autoritratto

Il ritratto e l’autoritratto sono temi ricorrenti in tutta la storia del linguaggio visivo. Che siano ritratti realistici, idealizzati, composti, astratti, interiori, informali o fotografici, i ritratti ci raccontano la storia di qualcuno, sono il suo documento visivo. Non possiamo parlare di un argomento come questo se prima non proviamo direttamente a fare esperienza con il nostro ritratto. Il percorso permetterà ai bambini e alle bambine di sperimentare tecniche espressive diverse per raccontare la propria immagine e quella degli altri. Solo dopo questi passaggi obbligati, potremo guardare e interrogare alcuni esempi visivi storici di ritratto e di autoritratto.

 

Struttura

 

Tempi: 4 incontri di due ore

Materiali: a carico della Cooperativa

Numero educatori: 1

Numero dei bambini: un gruppo classe

Spazi: presso le strutture scolastiche.

Natura morta

La natura morta, un genere pittorico autonomo, è un’esperienza figurativa che ha radici molto antiche. Comprendere la natura di questo genere pittorico significa capire gran parte del linguaggio visivo. Insieme ai bambini e alle bambine proveremo a scegliere degli oggetti per loro ricchi di significato e creeremo delle composizioni capaci di comunicare con l’osservatore. Sperimenteremo poi diverse tecniche grafico-pittoriche per ritrarre i nostri assemblaggi inanimati.

 

Struttura

 

Tempi: 4 incontri di due ore

Materiali: a carico della Cooperativa

Numero educatori: 1

Numero dei bambini: un gruppo classe

Spazi: presso le strutture scolastiche.

Bianco e nero

Il Bianco e il Nero come abbinamento cromatico che troviamo nel linguaggio grafico, in pittura, in fotografia e nel linguaggio cinematografico. Il Bianco e il Nero sono i due colori che, meglio di altri, permettono ai bambini e alle bambine sperimentazioni grafiche e riflessioni di educazione visiva. Attraverso giochi grafici incentrati sui pieni e sui vuoti e sulla ripetizione dei segni, il percorso vuole offrire alcuni strumenti attraverso i quali provare linguaggi visivi spesso sminuiti agli occhi dei bambini. Troppa importanza viene data al colore, troppo raramente si chiede ai bambini e alle bambine di utilizzare il nero. Credendo che all’interno di una libera scelta cromatica si possa trovare la vera strada dell’espressione individuale, il percorso altro non tratterà che il Bianco e il Nero.

 

Struttura

 

Tempi: 3 incontri di due ore

Materiali: a carico della Cooperativa

Numero educatori: 1

Numero dei bambini: un gruppo classe

Spazi: presso le strutture scolastiche.